La Tecnica del PRIMO KRIYA

TECNICA DEL PRIMO KRIYA 

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PREPARAZIONE AL KRIYA 1. La posizione corretta a spina dorsale diritta è estremamente importante per la meditazione. Ciò vale in modo particolare per il Kriya Yoga. Si è liberi di scegliere la posizione a gambe incrociate, oppure seduti su di una sedia, con le piante dei piedi poggiate a terra; ma la colonna vertebrale deve essere verticalmente diritta. Il mento sia tenuto parallelo al suolo, le spalle bene all'indietro, il petto in fuori, l'addome rientrato. Le mani, palme in su, si appoggino sulle cosce, dove si congiungono all'addome.

 

2. Gli occhi rivolti verso l'alto si fissino con lo sguardo fermo nel Centro Cristico (chakra Ajna), rimanendo immobili. Se vi riesce è bene praticare con gli occhi semichiusi. Quando le palpebre sono chiuse completamente, gli occhi hanno la tendenza a rilassarsi, abbassando lo sguardo. Tuttavia, quando colui che medita è riuscito ad abituarsi a tenere gli occhi fermi rivolti al Centro Cristico, non importa più che le palpebre siano semichiuse o chiuse completamente.

 

3. Usate (se lo ritenete opportuno) una piccola quantità di burro non salato, o d'olio d'oliva, o di qualunque altro olio vegetale per lubrificare la gola. Ponete l'olio sulla lingua e lasciatelo scivolare lentamente in gola.

 

4. Prima di iniziare la pratica del Kriya, esercitatevi a produrre i suoni esatti di "Oooo" e "Iiii", e ad avvertire le sensazioni fresca e calda che sentirete nella colonna vertebrale durante la pratica del Kriya. Di questo esercizio preliminare si potrà fare a meno quando diventeremo esperti nell'esecuzione della vera tecnica del Kriya.

 

a) Chiudete ciascuna mano leggermente a pugno. Unite i due pugni in modo che la parte del pollice di una mano venga premuta sulla parte del mignolo dell'altra mano, formando un tubo come la zampogna di un pastore. Ponete la mano più vicina alle labbra, come per suonare la "zampogna". Inspirate dalla bocca e avvertite la sensazione fresca entro il tubo cavo delle mani. Espirate, sempre dalla bocca, e percepite la sensazione calda nei vostri pugni socchiusi. Eseguite ciò varie volte, concentrandovi sulle sensazioni alterne di frescura e di calore, mentre immettete ed espellete il respiro.

 

b) Toglietevi le mani dalla bocca. Trasferite le sensazioni di fresco e di caldo dai pugni alla gola. Per aiutarvi a provare queste sensazioni nella gola, dilatatela e inalate dalla bocca con il suono aspirato di "Oooo"; esalate dalla bocca col suono di "Iiii". Il suono di "O" inalato, e la sensazione fresca che ne risulta, si ottengono inspirando l'aria dal profondo della gola dilatata. Il suono di "I" e la risultante sensazione calda vengono prodotti esalando il respiro dall'alto della gola dilatata. Inalate ed esalate rapidamente un paio di volte, producendo i suoi corrispondenti di "O" ed "I" nel modo che abbiamo descritto.

 

c) Ora, continuando ad inalare ed esalare come abbiamo spiegato in b), trasferite mentalmente le sensazioni dalla gola alla spina dorsale. Ciò non è difficile, poiché la parte superiore della colonna vertebrale si trova immediatamente dietro la gola. Sentite la fresca corrente "O" spostarsi per un breve tratto in alto lungo la spina dorsale, e la calda corrente "I" fare un breve tragitto in giù entro la colonna vertebrale, nella zona corrispondente alla gola. Rallentate gradualmente le inalazioni e le esalazioni rendendole più profonde, e sentite le correnti spostarsi su tratti più lunghi in su ed in giù entro la colonna vertebrale.

 

d) Eseguite senza interruzione il trasferimento delle sensazioni dai pugni alla gola e dalla gola alla colonna vertebrale. La trasposizione deve essere uniforme, fluente e ininterrotta.

 

LATECNICA VERA E PROPRIA
1. Immaginate la colonna vertebrale come un tubo cavo che si estende dal coccige al bulbo rachideo (midollo allungato [quel tratto di sostanza midollare nervosa che collega la base del cranio alla prima vertebra della colonna vertebrale]). Dal bulbo, questo tubo continua passando direttamente dal cervello fino al Centro Cristico fra le sopracciglia.

 

2. Dilatate la gola: ripiegate la lingua all'indietro verso l'ugola, quanto più indietro possibile; poi, fatela ritornare nella posizione normale, mantenendo però l'espansione della gola provocata dal ripiegamento della lingua all'indietro.

 

3. Inspirate dalla bocca, lentamente e tranquillamente, contando fino a dieci o fino a quindici, immettendo l'aria nei polmoni dalla parte bassa della gola dilatata. Il respiro inalato dovrebbe dare un suono aspirato appena udibile di una "O" larga, quasi una "A", nel profondo della gola dilatata, e produrre una sensazione fresca. Sentite che la sensazione del respiro inalato è una corrente fresca che sale all'interno del cavo cerebro-spinale, dal coccige al midollo allungato e fino al Centro Cristico.

 

4. Trattenete il respiro per una breve pausa, rimanendo nel Centro Cristico. Il tempo necessario per contare fino a tre dovrebbe essere sufficiente.

 

5. Espirate dalla bocca, lentamente e tranquillamente, contando fino a dieci o fino a quindici, mentre espellete il fiato dalla parte alta della gola dilatata. Mantenete lo stesso conteggio per l'esalazione come per l'inalazione. Il respiro esalato dovrebbe dare il suono appena udibile di "I", nella parte alta della gola espansa, e produrre una sensazione calda. Sentite che la sensazione di calore del respiro esalante è una corrente calda, sottile, filiforme che discende entro la cavità del tubo cerebro-spinale dal Centro Cristico, e dal bulbo rachideo al coccige.

 

6. Ripetete quanto precede in successione ininterrotta quattordici volte, senza pause e senza respirazioni intermedie.

 

7. Eseguite ciò ogni mattina ed ogni sera.

 

PUNTI CHIAVE

 

1. I suoni di "O" e di "I" sono suoni aspirati, prodotti cioè dal respiro e non dalla voce. "O" si forma nel basso della gola dilatata con l'inalazione; "I" si produce con l'esalazione nella parte alta della gola dilatata. Questi suoni siano percettibili, ma non forti; vale a dire, appena udibili soltanto da colui che li produce. I suoni esatti sono necessari per la buona riuscita del Kriya.

 

2. Il suono inalante di "O" accompagna la corrente fresca, ascendente nella cavità del tubo cerebro-spinale dal coccige al Centro Cristico. Il suono esalante di "I" accompagna la corrente calda che discende all'interno del tubo cerebro-spinale dal Centro Cristico al coccige.

 

3. Non interrompete l'uniforme fluire del respiro, con pause come: "O… O… O" ed "I… I… I".

 

4. L'inalazione e l'esalazione debbono essere lente ed eguali. La cassa toracica non deve muoversi che poco o punto.

 

5. Se un Kriya non vi riuscisse bene, ripetete quella singola respirazione Kriya ed eseguitela correttamente.

 

6. Durante l'inalazione, percepite il fresco della gola e udite il suono di "O". Trasferite mentalmente la sensazione ed il suono all'interno della colonna vertebrale. Sentite che il respiro fresco sale dal coccige all'interno del tubo cerebro-spinale fino al Centro Cristico, e rendetevi poi consapevoli che il respiro caldo discende all'interno del tubo cavo dal Centro Cristico al coccige con il suono di "I". La concentrazione iniziale sull'idea di trasferire la sensazione ed il suono dalla gola al tubo cerebro-spinale serve soltanto per stimolare il movimento delle correnti effettive di energia vitale nella spina dorsale. Quando comincerete a sentire le vere correnti, concentratevi unicamente su quelle: fresca con l'inalazione, calda con l'esalazione.

 

7. Mantenete l'attenzione concentrata sull'interno del cavo cerebro-spinale. Ponete là tutta la vostra mente e tutto il vostro sentire.

 

8. Il Kriya deve essere sempre eseguito con la più profonda concentrazione e il più completo distacco da tutte le distrazioni esteriori. Non siate distratti. Questa tendenza potrà sussistere per i primi Kriya eseguiti. Praticate ciascun Kriya con la consapevolezza della sua importanza. Nella graduatoria dell'avanzamento spirituale, un Kriya praticato correttamente equivale ad un anno d'evoluzione solare naturale.

 

9. Importantissimo: non tendetevi nello sforzo; siate rilassati.

 

10. Praticate il Kriya regolarmente, mattina e sera, ogni giorno, incuranti di qualsiasi circostanza che possa sopravvenire per ostacolare la vostra pratica.

 

11. Non abbandonate la meditazione alzandovi immediatamente dopo il Kriya. Continuate a meditare a lungo, pregate con fervore e profondamente, e sperimentate il gioioso contatto con Dio. La profondità della vostra concentrazione è più importante della lunghezza della meditazione

 

12. Non praticate mai il Kriya a stomaco pieno. Eseguitelo prima dei pasti, o quando lo stomaco è sufficientemente libero; oppure almeno tre ore dopo aver ingerito un pasto completo. Se non vi è possibile praticare il Kriya prima o almeno tre ore dopo il pasto, non eseguite più di sei Kriya alla volta.

 

13. Se avete disturbi di cuore, o all'apparato respiratorio (anche se si tratta di un solo raffreddore), oppure se soffrite di qualche altro, temporaneo, ma serio disturbo fisico, praticate il Kriya solo mentalmente.

 

14. Non abbiate timori, sospetti o dubbi. Se avete delle domande da porre, mettetevi in contatto con il vostro Istruttore Kriya.

 

NUMERO DI KRIYA CHE POTETE ESEGUIRE

 

1. Non sorpassate il numero concesso dei Kriya.

 

2. Quali principianti nel Kriya Yoga potete eseguire soltanto quattordici Kriya alla volta, due volte al giorno, mattina e sera.

 

3. Se sarete regolari e fedeli nella vostra pratica e di conseguenza trarrete dei buoni risultati, al termine dei tre mesi potrete aumentare il numero dei Kriya mattutini e serali a ventiquattro alla volta. Dopo di ciò sarà il vostro Istruttore Kriya a consigliarvi in merito.

 

4. Oltre alla pratica mattutina e serale dei Kriya, potrete anche eseguire pochi Kriya (fino a sei, mai di più) qualora abbiate qualche momento libero durante la giornata.

 

Se una volta alla settimana avrete un periodo di tre ore o più di meditazione, potrete eseguire il numero regolare dei Kriya nella prima ora, e fino a sei Kriya, ogni ora successiva.

 

Paramahansa Yoganada non volle dare ai discepoli occidentali il vero Kriya Yoga come lo praticano in oriente e come viene tuttora insegnato da swami Hariharanada Paramhansa diretto discepolo di Sri Yukteswar. ( Vedere www.kriya.org).

 

In realtà si deve mettere a contatto materia e spirito che trovano la loro corrispondenza ai centri Muladhara nella base della colona vertebrale, ma non nel corpo fisico bensì in quello eterico, ed il Sahashrara o lotto dei mille petali che si trova in corrispondenza della ghiandola pineale.

 

Io ho avuto questa conoscenza dopo che fui iniziato al quarto Kriya ma Hariharananda la dà subito ai suoi discepoli e penso che potete fare altrettanto tenendo presente che il metodo è potentissimo e non bisogna esagerare con le ripetizioni.

 

Allora praticate portando le correnti fra questi due poli e non finendo al centro Cristico dopo aver attraversato il cranio. Dopo il midollo il flusso va alla ghiandola pineale!

 


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