Iridologia

IRIDOLOGIA

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iridologia

L'iridologia è fondata sull’analisi della struttura, delle caratteristiche cromatiche e della motilità dell’iride per ottenere informazioni sul soggetto osservato :

aspetti psichici e fisici ereditari, costituzionali ed acquisiti, sia normali che patologici.

L’esame della motilità dell’iride, costituisce l’iridochinesi o iridologia dinamica, la via  nuova e scientifica dell’idagine dell’iride e della pupilla.

L'esame  iridologico  permette quindi  di  raggiungere una valutazione completa:  personalità, vitalità, difese immunitarie, stress, tossiemia, età biologica,  condizioni di singoli apparati ed organi, patologie pregresse e patologie in atto.

L'iridologia permette quindi: una diagnosi psicologica, una diagnosi biotipologica o di costituzione, una diagnosi energetica, una diagnosi d'organo.

In passato l'iridologia era utilizzata soprattutto per le diagnosi d'organo e i vari autori avevano elaborato mappe di proiezione degli organi sull'iride tanto dettagliate quanto controverse.

Pur non trascurando le localizzazioni, si è sviluppato l'orientamento interpretativo volto a cogliere le caratteristiche generali del soggetto (ereditarietà, tendenze, predisposizioni, terreno, energia, età biologica, aspetti psichici) in armonia con una concezione veramente olistica e sistemica dell'iridologia.

Questo comporta numerosi vantaggi:

1) Le diagnosi d'organo oggi sono possibili (con maggiore precisione e certezza, rispetto a quanto si ottiene abitualmente con l’esame iridologico, con costi accessibili e scarsi inconvenienti) con le metodiche moderne di diagnosi per immagini: ecografia, tac, risonanza magnetica ecc. Nessuna di queste metodiche può darci invece informazioni sulle caratteristiche generali del soggetto esaminato (ereditarietà, tendenze ecc) : viceversa, in questo campo d’indagine l'iridologia si trova ad operarare nella sua sfera di elezione.

2) Sviluppando una diagnosi olistica e sistemica l'iridologia risponde alle esigenze delle terapie e delle metodiche naturali, che richiedono informazioni su aspetti generali dell'individuo, considerato una unità, e non sulle condizioni dei singoli organi: queste interessano soprattutto alla medicina ufficiale, che le ricerca con le suddette metodiche moderne.

3) La diagnosi olistica non è una diagnosi che rientra nella preparazione e nella tradizione della medicina accademica e non è volta ad individuare malattie ma squilibri generali, e insufficienze energetiche, e questo non per curare, ma per programmare una qualità di vita più confacente al soggetto esaminato.

L’iridologia olistica, non essendo una diagnosi di malattie, non essendo orientata alle cure mediche, può essere utilizzata anche da non medici.

L’IRIDOLOGO E L’OPERATORE DELLA SALUTE

Molte scuole di naturopatia, terapie e diagnosi olistiche forniscono una preparazione che può essere utilizzata professionalmente solo da medici: recentemente questo è stato messo in evidenza da nuove proposte di legge che non solo mirano a riservare ai laureati in medicina tali terapie, ma addirittura a farne delle specializzazioni.

É bene allora tentare di far luce su questi aspetti complessi:

a) L’esercizio della diagnosi e della terapia medica è riservato in Italia, ma anche negli altri paesi europei, ai medici e a poche altre figure professionali: odontoiatri, psicoterapeuti. L’Heilprakticher in Germania, che può esercitare entro alcuni limiti pratiche terapeutiche, è una figura peculiare e tradizionale di questa nazione. Come abbiamo più volte detto per diventare Heilprakticher non è richiesto alcun diploma specifico ma solo la maggiore età, la conoscenza della lingua tedesca, il diploma di scuola media inferiore. Ben difficilmente questa figura potrà essere riconosciuta altrove, senza profonde modificazioni.

b) tutte le scuole e gli istituti che insegnano terapie e diagnosi di competenza medica, (e sono tali tutte quelle terapie che somministrino sostanze attive, in grado a modificare specifiche funzioni, e tutte le indagini che individuino, con qualunque tecnica, organi ammalati o specifiche patologie di funzioni) trasmettono degli insegnamenti che possono essere praticati professionalmente solo da medici.

c) Come devono dunque orientarsi le scuole che si rivolgono a non medici, al naturopata e a quella multiforme realtà di cui fanno parte professionisti non riconosciuti, che potrebbero rientrare nella figura professionale di "operatore della salute?"

Questo problema da affrontare è, nello stesso tempo, più semplice e più complesso di quanto comunemente si creda.

Se si pensa di trovare lo sbocco in una futura normativa di legge che apra l’esercizio della diagnosi e della terapia a non medici, si percorre una via assai incerta. È necessario in ogni caso individuare metodi di diagnosi e terapie che siano del tutto estranei alla formazione e alla tradizione medica. Tuttavia questa strada è aleatoria, tanto è vero che, come abbiamo detto, nuove proposte di legge mirano a far entrare la chiropratica, l’osteopatia (come è già avvenuto per l’agopuntura e l’omeopatia ed altre metodiche terapeutiche, estranee alla formazione medica) nell’ambito medico, facendone delle specializzazioni. In parole povere potrà subentrare una legge che dica: vuoi comunque curare? Prima prendi la laurea in medicina, perché in ogni caso chi cura deve avere una formazione di base indispensabile e comune, e poi sarai libero di scegliere l’orientamento terapeutico che fa per te.

Un’altra via è quella di delineare una professione e far avanzare una cultura completamente nuove, che spazino non sul piano della malattia, ma sul piano della promozione della salute, non sul piano delle diagnosi e delle terapie ma su quello dell’insegnamento volto a trasmettere comportamenti, atteggiamenti ed orientamenti finalizzati al mantenimento e allo sviluppo delle potenzialità psicofisiche. L’operatore della salute così inteso non è quindi un terapeuta, bensì una guida, un istruttore (trainer) che avvia coloro che si rivolgono a lui all’autoconoscenza e all’autogestione del proprio corpo e della propria mente. Questa figura non ha nulla a che vedere con quella del medico, casomai è più vicina a quella di un educatore, di un maestro: pertanto potrebbe esercitare già allo stato attuale, nell’ambito di una professione non riconosciuta: nulla vieta che una simile professione possa in futuro essere riconosciuta. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato legittima l’attività non regolamentata da ordini o statuti ( ordinanza n° 149 del 2 – 2- 1998) nel rispetto dell’art. 35 della Costituzione.

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