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 Meriti e limiti del metodo scientifico Successivo
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Autore Messaggio
madirena
Ospite





MessaggioInviato: Mar Lug 17, 2007 1:13 pm Rispondi CitandoTop

Gli elementi essenziali dello studio di carattere scientifico sono tre: in primo luogo la possibilità di osservare e misurare un fenomeno secondo procedimenti condivisi e ripetibili da qualsiasi osservatore poi quella di esprimerlo secondo il linguaggio matematico, ed infine quella di riprodurlo in laboratorio. E' opinione condivisa che solo quando questi tre requisiti sono soddifatti, un fenomeno può essere studiato in modo strettamente scientifico.

Questo approccio ha in sé una grande forza, ma anche inveitabili limitazioni.

1. per essere affrontato adeguatamente in questo contesto, il fenomeno deve essere osservabile da numerosi ricercatori qualificati, che operino in uno specifico campo. Ciò fa sì che alcuni fenomeni più rari o delicati, o semplicemente per i quali non è stato ancora sviluppato un adatto strumento d'osservazione, non siano neppure ammessi in analisi. Se è osservato, il fenomeno in esame deve poi essere suscettibil edi misurazione con qualche strumento adatto, che deve essere a sua volta conosciuto ed usato anche da altri ricercatori, affinché la comunicazione e la convalida dei dati possano avvenire. Accade così che i fenomeni che sono poco suscettibili di essere misurati, o per i quali non esistono ancora gli strumenti di misura adatti, tendono ad essere esclusi dal campo d'applicazione del metodo scientifico. Tra essi ci sono quasi tutti i fenomeni della conoscenza e dei vari stati in cui essa può trovarsi, molti fenomeni anomali e di difficile inquadramento, ed anche alcuni legati alle proprietà del cibo. Il fatto grave, qui, è che spesso non ci si limita a dire che tali fenomeni non sono esaminabili con il corrente metodo scientifico, o con gli strumenti esistentim, ma che essi non esistono, oppure che non sono meritevoli di indagine.

2. il secondo principio richiede che l'analisi di un fenomeno debba concludersi con l'elaborazione di una regola matematica in grado di esprimerlo. Tuttavia, non è sempre possibile realizzare neppure questo requisito, e ciò genera altre limitazioni all'applicabilità del metodo.

3. Lo stesso vale in misura ancora maggiore per il terzo requisito, e cioè la possibilità di ricreare un determinato fenomeno in laboratorio. In particolare, ciò è raramente, e comunque imperfettamente, possibile quando si opera con organismi viventi.

La forza del metodo scientifico sta nello sforso di distinguere, con la maggiore chiarezza possibile, tra le impressioni o le convinzioni soggettive e i dati oggettivi che scaturiscono dall'esame di un qualsiasi fenomeno, grazie al fatto che esso può essere ripetuto, e quindi confermato o contestato, da altri operatori in base a regole condivise. Proprio la sua efficacia in certi campi, tuttavia, tende a fargli attribuire competenze che vanno al di là di quelle che gli sono proprie. In questo modo esso tende a trasformarsi da metodo d'indagine a idea, più o meno preconcetta, riguardante la realtà.

Solo un numero limitato di fenomeni è suscettibile di essere investigato con il metodo scientifico, così come è oggi formulato, ma ciò non vuol dire che quelli che non lo sono, non esistano neppure. pe rquesti ultimi, si devono sviluppare approcci in parte diversi, che salvaguardino il più possibile il rigore richiesto dal metodo scientifico, ma che applichino strumenti e metodi appropriati. Senza quest'evoluzione, il metodo scientifico diventa un ostacolo allo studio di interi campi della realtà, che sono così lasciati all'approssimazione ed all'investigazione soggettiva, quando non alla superstizione.

Carlo Guglielmo
actionforsoul
Corsista


Registrato: 17/03/06 10:31
Messaggi: 955
Residenza: genova

MessaggioInviato: Mar Lug 17, 2007 2:25 pm Rispondi CitandoTop

le limitazioni sono sempre nel ricercatore

ogni metodo è limitato per definizione
sta al ricercatore avanzare e creare nuovi metodi e nuove scoperte.

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viva l'energia che si espande finchè spande
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Ruggero Moretto
Site Admin


Registrato: 15/06/05 11:07
Messaggi: 4189
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Lun Lug 23, 2007 12:28 pm Rispondi CitandoTop

actionforsoul ha scritto:
le limitazioni sono sempre nel ricercatore

ogni metodo è limitato per definizione
sta al ricercatore avanzare e creare nuovi metodi e nuove scoperte.


quoto Wink

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paolospirit
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Registrato: 09/12/06 22:29
Messaggi: 1452
Residenza: Merano (BZ)

MessaggioInviato: Lun Lug 23, 2007 3:30 pm Rispondi CitandoTop

Per tacere dei ricercartori limitati soggettivamente........
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Lore
Simpatizzante


Registrato: 07/04/06 08:18
Messaggi: 1404
Residenza: Brescia

MessaggioInviato: Mar Lug 24, 2007 8:56 am Rispondi CitandoTop

per tacere dei limiti che sia persone e ricercatori si auto-impongono!

_________________
Non cercare di seguire le orme dei saggi di un tempo, ma cerca ciò che essi cercavano
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paolospirit
Simpatizzante


Registrato: 09/12/06 22:29
Messaggi: 1452
Residenza: Merano (BZ)

MessaggioInviato: Gio Lug 26, 2007 3:26 pm Rispondi CitandoTop

Ecco un bell'articolo sul corriere che dice tutto chiaramente:

Quando non c’è un perché I 10 misteri della scienza
Gli ufo, i fantasmi, l'intuizione e il deja-vu, ecco i dieci fenomeni che la scienza non sa spiegare.
NEW YORK – Anche se il metodo scientifico così come lo conosciamo è stato ideato nel XVII secolo da Galileo, la storia della scienza si fa risalire ai primi filosofi greci che tentarono di spiegare il mondo. Spiegazioni nate dalla curiosità e dalla meraviglia verso ciò che ci circonda, e più il mistero offusca il fenomeno più la scienza indaga. I progressi compiuti dall'uomo negli ultimi duemila anni non sono giunti però a un punto conclusivo in cui tutto è noto, e passata la sbornia di sicumera del positivismo ottocentesco che nelle scienze matematiche trovava il perchè di tutto, il novecento e il duemila hanno visto il dubbio farsi metodo, la falsificabilità (teoria dimostrata da Popper nel primo novecento) delle teorie scientifiche prendere il sopravvento sulla loro verificabilità. Non sorprende quindi che siano molti i fenomeni che la scienza non è riuscita a spiegare. La rivista statunitense LiveScience ne ha redatto una classifica indicando i misteri più insondabili che oggi non trovano un perchè plausibile.
■ I casi «irrisolti»
LE CATEGORIE DEL MISTERO – Due le categorie in cui si possono dividere i dieci misteri: le percezioni interne e quelle esterne. Il metodo scientifico, nonostante i notevoli passi avanti compiuti negli ultimi venti anni dalle neuroscienze, ancora non riesce a verificare alcuni fenomeni psichici quali l'intuizione, la capacità di premonizione e il deja-vu o a illustrare meglio le esperienze di quasi-morte le cui testimonianze sono molto simili tra loro. La connessione mente-corpo, ricercata da sempre e identificata da Cartesio con la ghiandola pineale, non ha mai avuto una corretta spiegazione. Nemmeno le teorie della mente meno scientiste, come quella sottesa alla psicanalisi, sono mai riuscite a dire perfettamente come funziona l'interazione tra la psiche e il fisico. Assodato il punto fondamentale della mancata conoscenza dei meccanismi che regolano la cosiddetta relazione mente-corpo, non sorprende che molte sue declinazioni (siano esse l'impressione del già visto, la premonizione, l'intuizione o le esperienze di quasi-morte) risultino misteriose.
LA SCIENZA UMILE – La seconda categoria riunisce invece le percezioni esterne, visive e uditive, più o meno verosimili su cui la scienza non si è pronunciata in maniera definitiva. Ufo, uomini delle nevi, fantasmi o brusii nel deserto del New Mexico: tutti misteri nella classifica di LiveScience che non sono smentibili assolutamente dalla scienza. Nonostante il fatto che, oltre alle testimonianze e alle presunte impronte dei Big Foot, non vi siano prove a favore della verificabilità di queste esperienze, la scienza non può provare un assoluto negativo. E quindi o trova altre spiegazioni plausibili (suggestione del testimone la più diffusa ndr) o continua a cercare fino a quando potrà dire di più. Il cielo sembrava proprio girare intorno alla Terra fino a non molto tempo fa. E in fondo tutta la storia della scienza è all'insegna più dell'ignoranza che della saccenza. Sapere di non sapere è stato uno dei cardini del pensiero occidentale, e la conoscenza dei propri limiti è una conquista che è costata tempo fatica e parecchi roghi in passato. Meglio ammettere di non sapere, che bruciare chi pensa di aver visto un Ufo.
Gabriele De Palma
26 luglio 2007
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Ruggero Moretto
Site Admin


Registrato: 15/06/05 11:07
Messaggi: 4189
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Gio Lug 26, 2007 3:41 pm Rispondi CitandoTop

Lore ha scritto:
per tacere dei limiti che sia persone e ricercatori si auto-impongono!


o che gli impongono la società, e le società (srl, spa, etc...)

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